AGGIORNAMENTO :(

Con le lacrime agli occhi… no! Con lo sguardo rivolto al futuro e il cuore diviso a metà – una parte più nostalgica, una più impavida – informiamo i nostri clienti, ospiti, amici dell’Osteria D’Este che si conclude questa nostra avventura. Sono stati nove anni intensi, pieni di impegno e ricchi di soddisfazioni, durante i quali abbiamo imparato, ci siamo lasciati coinvolgere dalla passione per il cibo, il vino e per la gente, ci siamo sentiti apprezzati, abbiamo superato momenti di sconforto e difficoltà.

Più volte siamo stati costretti a fermarci per un po’: convalescenze o eventi più o meno inaspettati, ma sempre – noi un po’ titubanti… – alla riapertura abbiamo subito riscontrato, da parte di clienti abituali e non, entusiasmo e voglia di sedersi di nuovo ai nostri tavoli, di condividere con noi una serata, un pezzetto di vita, tra il nostro iniziale stupore e una sempre maggiore consapevolezza.

La mente va ai ricordi di serate a tema: poche, in verità, più spesso il tema lo ha dettato la clientela del momento e l’atmosfera variava dal tranquillo (moscio) al chiassoso (divertente) senza un ordine prestabilito.

Abbiamo goduto di serate all’insegna dell’allegria, con spettacoli di musica dal vivo, abbiamo cercato di creare atmosfere di trasporto, accompagnate dalla lettura di poesie, racconti tradizionali e fiabe, abbiamo proposto degustazioni e abbinamenti di vini e birre ai prodotti genuini dei nostri fornitori di fiducia, alla cucina semplice, la nostra “cucina di casa”.

Ci siamo sentiti “in famiglia” anche con chi non conoscevamo affatto, prima che varcasse la soglia dell’Osteria… dopo, un po’ sì.

Ci è piaciuto sperimentare, a volte fallire, più spesso riscontrando apprezzamenti. Abbiamo cercato di accontentare richieste, essere attenti alle esigenze dei nostri ospiti, ma anche di stimolare la ricerca di qualcosa di diverso, superando le convinzioni e i “pregiudizi” (culinari) di chi si sedeva ai nostri tavoli, sempre nel rispetto della semplicità degli ingredienti, della stagionalità, della genuinità, della nostra realtà.

In questi nove anni di attività abbiamo, nostro malgrado, dovuto subire le conseguenze del terremoto del 2016 e della pandemia più recente. Le abbiamo affrontate, per fortuna senza avere grossi danni – salvo qualche preziosa bottiglia di buon vino caduta a terra per le scosse – riuscendo ad organizzarci per un po’ anche per l’asporto, dopo le chiusure forzate, e vedendoci costretti a ridurre il numero massimo di ospiti in sala e a dover nascondere i nostri volti dietro le mascherine.

Tra le più grandi soddisfazioni di questa, che continuiamo a vedere come una stupenda avventura, non possiamo non pensare al fatto di esserci trovati nelle guide, che prima e tutt’ora consultiamo, in viaggio, per decidere dove fermarci a mangiare, di leggere lì i nostri nomi (non sempre corretti, per la verità!) e la descrizione di alcuni dei nostri piatti, ancora con stupore.

Il pane e la focaccia, la Strafocaccia ripiena di… i Panettoni a Natale, le Colombe di Pasqua, la Carbonara l’Amatriciana, l’Orzotto, gli Gnocchi, gli Straccetti, la Trippa… mancheranno prima di tutti proprio a noi, perché sono piaciuti soprattutto a noi e ne siamo stati i critici più attenti ed esigenti, che poi è forse il segreto di ogni successo!

Ci sentiamo di ringraziare tante persone, a partire dai colleghi amici (più amici che colleghi), dai quali abbiamo imparato e che ci hanno supportato e consigliato agli inizi e ogni volta che ce n’era bisogno, con i quali ci siamo confrontati e abbiamo condiviso passi, difficoltà, scelte, ma anche e soprattutto gioie e belle serate.

Ringraziamo chi ci ha dato fiducia, si è seduto una prima volta in Osteria, per provare, e poi è tornato, è tornato ancora, ha portato amici e ha mandato altri amici… confortandoci con la consapevolezza di essercela guadagnata, la fiducia… e a volte anche una nuova vera amicizia.

Grazie agli amici di sempre, che sono passati anche solo per un saluto o hanno scelto noi per una cena in famiglia, una serata tra amici, per festeggiare una ricorrenza o per invitare a cena colleghi o visitatori.

Grazie agli amici stranieri, che pur essendo una realtà così piccina in un paesotto dell’entroterra marchigiano ci hanno fatto sentire in una dimensione internazionale, che ci è piaciuto un sacco assaporare e che non smetteremo mai di raccontare con meraviglia.

Grazie all’Osteria, che ci ha fatto fare nuove amicizie, ci ha fatto capire che con un sorriso, con cura e usando gentilezza (e un po’ di pazienza…) spesso anche chi in partenza appare più burbero, chiuso e intransigente, entro il momento di servire il predolce si apre, ti accoglie ed è ben felice di entrare in contatto con te, se davvero lo vuoi. Tutto ciò ci mancherà, sì, ma vogliamo provare ad impiegare le nostre energie e le esperienze acquisite in altri modi, si chiude un capitolo, si apre un nuovo mondo!

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